Con la serata svolta lo scorso 3 marzo 2015 presso il nido d’infanzia
Il Germoglio di S. Benedetto Po si è concluso un ciclo di incontri rivolti alle
famiglie sul tema delle differenze di genere.
Ognuna delle serate si è aperta
con la lettura di un libro per l’infanzia da parte di mamme, nonne ed
educatrici volontarie.
Il taglio che il coordinamento
pedagogico ha voluto dare agli incontri di quest’anno è stato quello di un
confronto dialogato a partire da una situazione estremamente quotidiana e
diffusa ma, al contempo, così ricca di stimoli quale può essere la lettura di
una storia assieme a bambini e bambine.
Da lì un’analisi su tutte quelle
situazioni nelle quali, come genitori e come educatori, ci imbattiamo in
schematismi “di genere” spesso culturalmente e socialmente legati a stereotipi
femminili, maschili e, in senso più allargato, all’approccio alle differenze.
I testi scelti dai nidi che
accoglievano le diverse serate sono stati i seguenti:
Prima serata: ROBA DA
FEMMINE…GLI STEREOTIPI FEMMINILI
Testo letto da Laura (educatrice):
Mi
piace Spiderman... e allora?
Autore Vezzoli Giorgia; Di Lauro Massimiliano - Editore
Settenove
Descrizione
Cloe ha sei anni, racconta storie che la sua
mamma trascrive al computer e ha una passione: la sua cartella nuova di
Spiderman che lei ha scelto per cominciare la prima elementare. Intorno a Cloe
tutti - ad eccezione dei suoi genitori - giudicano questo acquisto con un'unica
frase: "Ma è da maschi!". Cloe vorrebbe giocare a calcio con i suoi
compagni, adora le magliette dei supereroi e ha un pungiball coi guantoni per
sfogarsi "come Rocky" quando è arrabbiata. Intorno a lei, il mondo
della scuola, dei giocattoli e persino degli inviti è rigidamente diviso tra
maschi e femmine. Cloe gioca con Johanna che "coi maschi non ci gioca mai
perché il suo papà non vuole". Vorrebbe essere libera di chiedere alla
parrucchiera di pettinarla con una bella cresta come i suoi compagni maschi
"perché i maschi possono fare tutto". Il libro affronta varie
tematiche legate agli stereotipi, alla graduale consapevolezza della propria
identità di genere ma anche al confronto tra i bambini e una realtà sempre più
multiculturale.
Seconda serata: ROBA
DA MASCHI…GLI STEREOTIPI MASCHILI
Testo letto da Cinzia (mamma):
Ettore.
L'uomo straordinariamente forte
Autore Le Huche Magali – Editore Settenove
Descrizione
Ettore,
l'uomo straordinariamente forte, lavora in un circo ed è capace di cose
incredibili, il pubblico lo adora. Ma una volta finito il suo numero, Ettore
diventa un uomo solitario, pacifico, persino schivo. Ha parcheggiato la sua
roulotte in un luogo appartato, lontano da occhi indiscreti perché vuol
custodire il suo segreto... una passione sfrenata per l'uncinetto e il lavoro a
maglia! La popolarità però suscita invidia, e un brutto giorno lo scherzo di
due domatori invidiosi svela a tutti le sue creazioni. Ma svela anche il suo
grande talento... Un uomo straordinariamente forte, innamorato di una ballerina
straordinariamente brava, in un circo straordinariamente dolce.
Terza serata: IN CERCA DI IDENTITA’
Testo letto da Angela (mamma):
Piccolo uovo.
Maschio o femmina?
Autore Pardi Francesca; Altan Tullio F. - Editore Lo Stampatello
Descrizione
In questo
libro Piccolo uovo si chiede se nascerà maschio o femmina...in tutti i casi, sa
già quello che desidera fare, ed è bene ricordare che al mondo non ci sono
attività precluse ai maschi o alle femmine.
Quarta serata: IO SONO IO. TU SEI TU. E NOI?
Testo letto da Sonia (nonna):
PICCOLO UOVO
- Nessuno è perfetto
Autore Pardi Francesca; Altan Tullio F. - Editore Lo Stampatello
Descrizione
Non ci sono solo gli occhi per
guardare, le orecchie per ascoltare, le gambe per camminare... Un libro per
mostrare ai più piccoli che non importa come si è fatti: c′è sempre da
imparare, anche da chi sembra avere qualcosa in meno rispetto a noi. Piccolo uovo questa volta scopre il valore
del rapporto con gli altri e ad andare oltre le apparenze.
Il numero dei partecipanti è
stato mediamente buono e non sono mancate le occasioni di confronto in
riferimento ad esempi estrapolati dalla vita di tutti i giorni e dalle
esperienze che ogni mamma, papà, nonna, nonno, educatrice, insegnante si
trovano ad affrontare nell'affiancare bambine e bambini nel loro percorso di
crescita e costruzione dell’identità.
Premessa di tutti gli incontri e
concetto importante da tener presente è stata la dichiarazione che occasioni di
incontro come queste non sono state pensate per giudicare le scelte o i valori
altrui, né tanto meno con l’obiettivo di far cambiare idea alle persone
presenti.
L’intento più alto di questi momenti partecipativi è
quello di accompagnare in un percorso di consapevolezza: ognuno di noi educa
attraverso tanti linguaggi e tanti mezzi espressivi. Non solo le parole, ma
anche gesti, espressioni, abitudini vanno a costituire “l’esempio” che diamo ai
nostri bambini e alle nostre bambine. Questo vale per tutte le tematiche
educative e, a maggior ragione, quando si parla di educazione alla differenza
di genere e alla differenza in senso più allargato.
Essere più consapevoli significa
essere più competenti.
Proprio per il grande valore dato
al confronto che ha caratterizzato tutte e quattro le serate sceglieremo di
restituire le considerazioni emerse sotto forma di pensieri e riflessioni nel
rispetto delle opinioni di tutti.
Le riflessioni non sono state suddivise
per tematiche proprio perché l’andamento di tutte le serate ha visto un intrecciarsi
degli argomenti che vorremmo in un qualche modo riproporre qui.
Pensieri e
riflessioni.
…subiamo un inculcamento
culturale e arrivi a pensare che “sia giusto così”…
…con la femmina è più
accettabile osare qualcosa di diverso…
…i papà fanno più
fatica…
…è la famiglia, sono
le mamme che inculcano e riflettono nelle figlie ciò che volevano loro…
…forse fino ad una
certa età può essere libero…ma esiste una età?...
…dai comportamenti dei
genitori di oggi si vede che i valori si sono spostati. Non esistono più i no…
…si dà troppa
attenzione all’estetica…
…si tende ad escludere…
…occorre rivalutare le
differenze come preziose…
…gli altri sono
portatori di diverse risorse…
…si parla di diverso
come di qualcuno di cui aver paura…
…è interessante la
lettura che ognuno di noi può dare di che cosa sia straordinario…
…l’uomo è associato
alla forza e al machismo…
…Ettore è riservato e
ha un segreto da nascondere, ciò che non è accettato socialmente si tiene
nascosto…
…le figure di Leonardo
e Gedeone forse rappresentano il confronto con la società, la sfida, la gelosia
e il giudizio…
…nelle immagini finali
del libro su Ettore è interessante come le persone “nude”, “spogliate” delle
loro apparenze appaiano tutti uguali e come tali più uniti …
…passa spesso il
messaggio che l’uomo deve fare l’uomo, ma cosa significa?...
…il contesto in cui si
è inseriti trasmettono messaggi forti anche da piccoli…
…più il mondo si apre
più le famiglie si chiudono…
…si cerca di essere
alternativi scegliendo colori neutri, non stereotipati…
…è interessante come l’immagine
di un uomo che tiene in braccio un bambino e cucina non ci sconvolga mentre
quella di un bambino che gioca con i pentolini o che coccola una bambola ci
turbi così tanto…
…forse perché il papà,
l’uomo adulto, ha una sessualità già definita mentre quella del bambino ancora
non lo è. Abbiamo paura delle conseguenze …
…oggi le bambine sono
più aggressive e giustificate dagli adulti…
…a volte è difficile
riuscire a manifestare davvero la propria identità…
…secondo me il libro
di Piccolo Uovo è un po’ maschilista perché i lavori più interessanti sono tutti
quelli maschili e, inoltre, l’illustrazione dell’Uovo ha una sfumatura color
rosa mentre fa molti dei lavori femminili e azzurra quando fa la maggior parte
dei lavori maschili. E’ un elemento che contraddice l’identità di questo testo…
…anche l’utilizzo del
colore in tutto ciò che riguarda l’infanzia ci fa capire quanti stereotipi ci
siano…
…non ci sono nel testo
lavori neutri, non c’è la dottoressa ad esempio…
…non rispecchia la
realtà. Nella vita vera ci sono ambienti lavorativi dove maschi e femmine fanno
fatica ad affermarsi…
…a partire dai 3 anni
di età i bambini e le bambine sono già “schierati/e”…
…i maschi sono più
elementari, più selettivi…
…pensiamo a quando
scegliamo l’abito di carnevale: i genitori che scelgono costumi alternativi
sono pochi…
…ma i bambini e le
bambine cosa scelgono? Rispettiamo le loro scelte?...
…lo schematismo di
genere è per un certo verso innato: i maschi hanno caratteri maschili e le
femmine hanno caratteri femminili…
…però indubbiamente
esistono colori che sono dichiaratamente da maschio o da femmine…
…i Lego sono da
maschio, i libri sono sia da maschi che da femmine, le bambole sono da femmine
e i pupazzi per tutti e due…
…perché un maschietto
che gioca in cucina a fare il papà ci deve preoccupare? Gioca, punto. …
…la componente dell’influenza
televisiva non la batteremo mai…
…esistono maschi con l’anima
femminile…
…è necessario rendere
l’ordinario straordinario…
…dobbiamo avvallare ed
accogliere le richieste dei nostri figli e poi vedere cosa succede stando però
sempre al loro fianco…
…il diverso è poco
accettato in tutti i casi…
…se facciamo giocare
nostro figlio con le bambole non lo stiamo condannando a delinquere…
…l’identità di genere
dovrebbe rimanere entro una sfera intima e personale…
…dobbiamo stare dalla
parte del bambino!...
…anche il ruolo del
linguaggio è importante. Sforziamoci si arricchire il nostro linguaggio con
termini aperti verso l’accoglienza della differenza, in un certo senso neutri o
che, comunque, non vadano a sottolineare gli stereotipi di genere…
…l’importante è che
mio figlio sia felice…
…la differenza di
genere non deve essere il meglio o il peggio…
…non dobbiamo nemmeno
omologarsi ed eliminare le differenze…
…pensiamo a quanto si
è lottato perché le donne potessero arrivare a ricoprire ruoli, anche
istituzionali, che erano riservati solo agli uomini e guardiamo quanto poco è
cambiato…
…ci sono davvero
pochissime figure che rappresentino un vero “potere al femminile”. La maggior parte
di queste donne si è solo omologata al maschile con atteggiamenti maschili. Fare
le cose uguali non è giustizia. Non c’è accettazione del punto di vista
femminile…
…esistono storicamente
ancora troppi pochi modelli di donne che hanno ruoli di potere perché hanno
saputo valorizzare le loro competenze, la loro intelligenze e le doti
relazionali. I modelli che bambine e ragazze hanno davanti sono ancora troppo
identificabili come omologazione maschile…
…non viene accolta la
complessità della persona. Ci si ferma all’apparenza…
…dobbiamo capire anche
come collocare la differenza di genere nel quadro più globale delle differenze…
…rischiamo
continuamente di cadere nelle “trappole” di pregiudizi e stereotipi…
…occorre aprirsi alle
risorse della persona, alle sue risorse di genere senza stereotipare…
…qual è il potere
della parola e qual è il potere della “non parola”?...
…pensiamo al contrasto
tra la reale omologazione maschile delle donne in campo politico e, per contro,
i messaggi che ci arrivano dai media in cui si parla tanto di potere femminile
e quote rosa…
…essere donna è un
problema? C’è molta concorrenza tra donne. Tra uomini c’è meno competizione...
…le donne si pongono
maggiormente in relazione, gli uomini si pongono con autorevolezza e potere…
…qual è la
responsabilità delle donne? Forse in passato erano più accondiscendenti…
…è importante
valorizzare le abilità di ognuno ed educare al valore della differenti abilità…
…come ci rapportiamo
con le differenze?...
…come approcciamo un
bambino diversamente abile?...
…quanto conta l’aspetto
di una persona nella valutazione che noi facciamo della sua identità e delle
sue competenze?...
…siamo sempre a lavoro
per costruirci confini che però sono multipli. Occorre lavorare sulla
valorizzazione del sé e sulle potenzialità del sé in rapporto all’altro e nel
rispetto dell’altro…
…esiste un “noi” e un “loro”…
…l’appartenenza a un
nucleo crea rigidità, dei muri tra singoli e tra gruppi, ma ci rassicura …
…già al nido esiste
discriminazione…
…la differenza di
genere c’è e va valorizzata nel rispetto, prima di tutto, della persona che si
ha davanti, delle sue scelte e della sua libertà di espressione…
L’elenco di considerazioni,
pensieri, critiche e riflessioni che le mamme, i papà, le nonne, i nonni, le
educatrici e le insegnanti che hanno partecipato agli incontri svolti va
sicuramente considerato come un baule pieno di interessanti spunti che possono
a loro volta essere il punto di partenza per altre riflessioni e per altri
percorsi di confronto e di crescita consapevole.
Rilanciamo ai lettori la
possibilità di fare ulteriori commenti e considerazioni in un’ottica di forum
mantenendo pur sempre un atteggiamento costruttivo e rispettoso.
Il coordinamento pedagogico e il
personale dei nidi d’infanzia ringrazia le famiglie che hanno partecipato in
modo così attivo alle serate e che ha scelto di portare il proprio contributo o
anche solo di fermarsi silenziosamente ad ascoltare.
Arricchiamoci
delle nostre reciproche differenze. Paul Valéry