sabato 7 marzo 2015

Con la serata svolta lo scorso 3 marzo 2015 presso il nido d’infanzia Il Germoglio di S. Benedetto Po si è concluso un ciclo di incontri rivolti alle famiglie sul tema delle differenze di genere.


Ognuna delle serate si è aperta con la lettura di un libro per l’infanzia da parte di mamme, nonne ed educatrici volontarie.
Il taglio che il coordinamento pedagogico ha voluto dare agli incontri di quest’anno è stato quello di un confronto dialogato a partire da una situazione estremamente quotidiana e diffusa ma, al contempo, così ricca di stimoli quale può essere la lettura di una storia assieme a bambini e bambine.
Da lì un’analisi su tutte quelle situazioni nelle quali, come genitori e come educatori, ci imbattiamo in schematismi “di genere” spesso culturalmente e socialmente legati a stereotipi femminili, maschili e, in senso più allargato, all’approccio alle differenze.
I testi scelti dai nidi che accoglievano le diverse serate sono stati i seguenti:

Prima serata: ROBA DA FEMMINE…GLI STEREOTIPI FEMMINILI
Testo letto da Laura (educatrice):

Mi piace Spiderman... e allora?


Autore Vezzoli Giorgia; Di Lauro Massimiliano - Editore Settenove  
Descrizione

Cloe ha sei anni, racconta storie che la sua mamma trascrive al computer e ha una passione: la sua cartella nuova di Spiderman che lei ha scelto per cominciare la prima elementare. Intorno a Cloe tutti - ad eccezione dei suoi genitori - giudicano questo acquisto con un'unica frase: "Ma è da maschi!". Cloe vorrebbe giocare a calcio con i suoi compagni, adora le magliette dei supereroi e ha un pungiball coi guantoni per sfogarsi "come Rocky" quando è arrabbiata. Intorno a lei, il mondo della scuola, dei giocattoli e persino degli inviti è rigidamente diviso tra maschi e femmine. Cloe gioca con Johanna che "coi maschi non ci gioca mai perché il suo papà non vuole". Vorrebbe essere libera di chiedere alla parrucchiera di pettinarla con una bella cresta come i suoi compagni maschi "perché i maschi possono fare tutto". Il libro affronta varie tematiche legate agli stereotipi, alla graduale consapevolezza della propria identità di genere ma anche al confronto tra i bambini e una realtà sempre più multiculturale.


Seconda serata: ROBA DA MASCHI…GLI STEREOTIPI MASCHILI
Testo letto da Cinzia (mamma):

Ettore. L'uomo straordinariamente forte

Autore  Le Huche Magali – Editore  Settenove  
Descrizione
Ettore, l'uomo straordinariamente forte, lavora in un circo ed è capace di cose incredibili, il pubblico lo adora. Ma una volta finito il suo numero, Ettore diventa un uomo solitario, pacifico, persino schivo. Ha parcheggiato la sua roulotte in un luogo appartato, lontano da occhi indiscreti perché vuol custodire il suo segreto... una passione sfrenata per l'uncinetto e il lavoro a maglia! La popolarità però suscita invidia, e un brutto giorno lo scherzo di due domatori invidiosi svela a tutti le sue creazioni. Ma svela anche il suo grande talento... Un uomo straordinariamente forte, innamorato di una ballerina straordinariamente brava, in un circo straordinariamente dolce.

Terza  serata: IN CERCA DI IDENTITA’
Testo letto da Angela (mamma):

Piccolo uovo. Maschio o femmina?

Autore  Pardi Francesca; Altan Tullio F. - Editore Lo Stampatello  
Descrizione
In questo libro Piccolo uovo si chiede se nascerà maschio o femmina...in tutti i casi, sa già quello che desidera fare, ed è bene ricordare che al mondo non ci sono attività precluse ai maschi o alle femmine.




Quarta  serata: IO SONO IO. TU SEI TU. E NOI?
Testo letto da Sonia (nonna):

PICCOLO UOVO - Nessuno è perfetto

Autore  Pardi Francesca; Altan Tullio F. - Editore Lo Stampatello  
Descrizione
Non ci sono solo gli occhi per guardare, le orecchie per ascoltare, le gambe per camminare... Un libro per mostrare ai più piccoli che non importa come si è fatti: c′è sempre da imparare, anche da chi sembra avere qualcosa in meno rispetto a noi.  Piccolo uovo questa volta scopre il valore del rapporto con gli altri e ad andare oltre le apparenze.




Il numero dei partecipanti è stato mediamente buono e non sono mancate le occasioni di confronto in riferimento ad esempi estrapolati dalla vita di tutti i giorni e dalle esperienze che ogni mamma, papà, nonna, nonno, educatrice, insegnante si trovano ad affrontare nell'affiancare bambine e bambini nel loro percorso di crescita e costruzione dell’identità.
Premessa di tutti gli incontri e concetto importante da tener presente è stata la dichiarazione che occasioni di incontro come queste non sono state pensate per giudicare le scelte o i valori altrui, né tanto meno con l’obiettivo di far cambiare idea alle persone presenti.
L’intento  più alto di questi momenti partecipativi è quello di accompagnare in un percorso di consapevolezza: ognuno di noi educa attraverso tanti linguaggi e tanti mezzi espressivi. Non solo le parole, ma anche gesti, espressioni, abitudini vanno a costituire “l’esempio” che diamo ai nostri bambini e alle nostre bambine. Questo vale per tutte le tematiche educative e, a maggior ragione, quando si parla di educazione alla differenza di genere e alla differenza in senso più allargato.
Essere più consapevoli significa essere più competenti.
Proprio per il grande valore dato al confronto che ha caratterizzato tutte e quattro le serate sceglieremo di restituire le considerazioni emerse sotto forma di pensieri e riflessioni nel rispetto delle opinioni di tutti.
Le riflessioni non sono state suddivise per tematiche proprio perché l’andamento di tutte le serate ha visto un intrecciarsi degli argomenti che vorremmo in un qualche modo riproporre qui.

Pensieri e riflessioni.

…subiamo un inculcamento culturale e arrivi a pensare che “sia giusto così”…
…con la femmina è più accettabile osare qualcosa di diverso…
…i papà fanno più fatica…
…è la famiglia, sono le mamme che inculcano e riflettono nelle figlie ciò che volevano loro…
…forse fino ad una certa età può essere libero…ma esiste una età?...
…dai comportamenti dei genitori di oggi si vede che i valori si sono spostati. Non esistono più i no…
…si dà troppa attenzione all’estetica…
…si tende ad escludere…
…occorre rivalutare le differenze come preziose…
…gli altri sono portatori di diverse risorse…
…si parla di diverso come di qualcuno di cui aver paura…
…è interessante la lettura che ognuno di noi può dare di che cosa sia straordinario…
…l’uomo è associato alla forza e al machismo…
…Ettore è riservato e ha un segreto da nascondere, ciò che non è accettato socialmente si tiene nascosto…
…le figure di Leonardo e Gedeone forse rappresentano il confronto con la società, la sfida, la gelosia e il giudizio…
…nelle immagini finali del libro su Ettore è interessante come le persone “nude”, “spogliate” delle loro apparenze appaiano tutti uguali e come tali più uniti …
…passa spesso il messaggio che l’uomo deve fare l’uomo, ma cosa significa?...
…il contesto in cui si è inseriti trasmettono messaggi forti anche da piccoli…
…più il mondo si apre più le famiglie si chiudono…
…si cerca di essere alternativi scegliendo colori neutri, non stereotipati…
…è interessante come l’immagine di un uomo che tiene in braccio un bambino e cucina non ci sconvolga mentre quella di un bambino che gioca con i pentolini o che coccola una bambola ci turbi così tanto…
…forse perché il papà, l’uomo adulto, ha una sessualità già definita mentre quella del bambino ancora non lo è. Abbiamo paura delle conseguenze …
…oggi le bambine sono più aggressive e giustificate dagli adulti…
…a volte è difficile riuscire a manifestare davvero la propria identità…
…secondo me il libro di Piccolo Uovo è un po’ maschilista perché i lavori più interessanti sono tutti quelli maschili e, inoltre, l’illustrazione dell’Uovo ha una sfumatura color rosa mentre fa molti dei lavori femminili e azzurra quando fa la maggior parte dei lavori maschili. E’ un elemento che contraddice l’identità di questo testo…  
…anche l’utilizzo del colore in tutto ciò che riguarda l’infanzia ci fa capire quanti stereotipi ci siano…
…non ci sono nel testo lavori neutri, non c’è la dottoressa ad esempio…
…non rispecchia la realtà. Nella vita vera ci sono ambienti lavorativi dove maschi e femmine fanno fatica ad affermarsi…
…a partire dai 3 anni di età i bambini e le bambine sono già “schierati/e”…
…i maschi sono più elementari, più selettivi…
…pensiamo a quando scegliamo l’abito di carnevale: i genitori che scelgono costumi alternativi sono pochi…
…ma i bambini e le bambine cosa scelgono? Rispettiamo le loro scelte?...
…lo schematismo di genere è per un certo verso innato: i maschi hanno caratteri maschili e le femmine hanno caratteri femminili…
…però indubbiamente esistono colori che sono dichiaratamente da maschio o da femmine…
…i Lego sono da maschio, i libri sono sia da maschi che da femmine, le bambole sono da femmine e i pupazzi per tutti e due…
…perché un maschietto che gioca in cucina a fare il papà ci deve preoccupare? Gioca, punto. …
…la componente dell’influenza televisiva non la batteremo mai…
…esistono maschi con l’anima femminile…
…è necessario rendere l’ordinario straordinario…
…dobbiamo avvallare ed accogliere le richieste dei nostri figli e poi vedere cosa succede stando però sempre al loro fianco…
…il diverso è poco accettato in tutti i casi…
…se facciamo giocare nostro figlio con le bambole non lo stiamo condannando a delinquere…
…l’identità di genere dovrebbe rimanere entro una sfera intima e personale…
…dobbiamo stare dalla parte del bambino!...
…anche il ruolo del linguaggio è importante. Sforziamoci si arricchire il nostro linguaggio con termini aperti verso l’accoglienza della differenza, in un certo senso neutri o che, comunque, non vadano a sottolineare gli stereotipi di genere…
…l’importante è che mio figlio sia felice…
…la differenza di genere non deve essere il meglio o il peggio…
…non dobbiamo nemmeno omologarsi ed eliminare le differenze…
…pensiamo a quanto si è lottato perché le donne potessero arrivare a ricoprire ruoli, anche istituzionali, che erano riservati solo agli uomini e guardiamo quanto poco è cambiato…
…ci sono davvero pochissime figure che rappresentino un vero “potere al femminile”. La maggior parte di queste donne si è solo omologata al maschile con atteggiamenti maschili. Fare le cose uguali non è giustizia. Non c’è accettazione del punto di vista femminile…
…esistono storicamente ancora troppi pochi modelli di donne che hanno ruoli di potere perché hanno saputo valorizzare le loro competenze, la loro intelligenze e le doti relazionali. I modelli che bambine e ragazze hanno davanti sono ancora troppo identificabili come omologazione maschile…
…non viene accolta la complessità della persona. Ci si ferma all’apparenza…
…dobbiamo capire anche come collocare la differenza di genere nel quadro più globale delle differenze…
…rischiamo continuamente di cadere nelle “trappole” di pregiudizi e stereotipi…
…occorre aprirsi alle risorse della persona, alle sue risorse di genere senza stereotipare…
…qual è il potere della parola e qual è il potere della “non parola”?...
…pensiamo al contrasto tra la reale omologazione maschile delle donne in campo politico e, per contro, i messaggi che ci arrivano dai media in cui si parla tanto di potere femminile e quote rosa…
…essere donna è un problema? C’è molta concorrenza tra donne. Tra uomini c’è meno competizione...
…le donne si pongono maggiormente in relazione, gli uomini si pongono con autorevolezza e potere…
…qual è la responsabilità delle donne? Forse in passato erano più accondiscendenti…
…è importante valorizzare le abilità di ognuno ed educare al valore della differenti abilità…
…come ci rapportiamo con le differenze?...
…come approcciamo un bambino diversamente abile?...
…quanto conta l’aspetto di una persona nella valutazione che noi facciamo della sua identità e delle sue competenze?...
…siamo sempre a lavoro per costruirci confini che però sono multipli. Occorre lavorare sulla valorizzazione del sé e sulle potenzialità del sé in rapporto all’altro e nel rispetto dell’altro…
…esiste un “noi” e un “loro”…
…l’appartenenza a un nucleo crea rigidità, dei muri tra singoli e tra gruppi, ma ci rassicura …
…già al nido esiste discriminazione…
…la differenza di genere c’è e va valorizzata nel rispetto, prima di tutto, della persona che si ha davanti, delle sue scelte e della sua libertà di espressione…

L’elenco di considerazioni, pensieri, critiche e riflessioni che le mamme, i papà, le nonne, i nonni, le educatrici e le insegnanti che hanno partecipato agli incontri svolti va sicuramente considerato come un baule pieno di interessanti spunti che possono a loro volta essere il punto di partenza per altre riflessioni e per altri percorsi di confronto e di crescita consapevole.
Rilanciamo ai lettori la possibilità di fare ulteriori commenti e considerazioni in un’ottica di forum mantenendo pur sempre un atteggiamento costruttivo e rispettoso.
Il coordinamento pedagogico e il personale dei nidi d’infanzia ringrazia le famiglie che hanno partecipato in modo così attivo alle serate e che ha scelto di portare il proprio contributo o anche solo di fermarsi silenziosamente ad ascoltare.

Arricchiamoci delle nostre reciproche differenze. Paul Valéry


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