domenica 13 febbraio 2011

Forum Etica Infanzia 2011


IL TEMPO DEL GIOCO

La scelta di orientare il Forum Etica Infanzia di quest’anno sul tema del gioco va in funzione di differenti riflessioni.

Innanzitutto si tratta di una tematica sempre contemporanea perché sempre in evoluzione a livello culturale, sociale, pedagogico, filosofico.

E’ una tematica di ampio respiro che consente a ognuno di avvicinarla in sintonia con le proprie esperienze e da queste essere guidati per le riflessioni e il confronto con gli altri genitori.

E’ un tema dalle mille sfaccettature e dai mille approfondimenti, un tema che racchiude in sé il concetto dei cento linguaggi sostenuto dal pedagogista reggiano Loris Malaguzzi: gli stessi cento linguaggi che il bambino utilizza quotidianamente anche- ma non solo- attraverso il gioco.

...Invece il cento c'è

Il bambino
è fatto di cento.
Il bambino
ha cento lingue
cento mani
cento pensieri
cento modi di pensare
di giocare e di parlare
cento sempre cento
modi di ascoltare
di stupire di amare

cento allegrie
per cantare e capire
cento mondi
da scoprire
cento mondi
da inventare
cento mondi
da sognare.
Il bambino ha
cento lingue
(e poi cento cento cento)
ma gliene rubano novantanove.
La scuola e la cultura
gli separano la testa dal corpo.
Gli dicono:
di pensare senza mani
di fare senza testa
di ascoltare e di non parlare
di capire senza allegrie
di amare e di stupirsi
solo a Pasqua e a Natale.
Gli dicono:
di scoprire il mondo che già c'è
e di cento
gliene rubano novantanove.
Gli dicono:
che il gioco e il lavoro
la realtà e la fantasia
la scienza e l'immaginazione
il cielo e la terra
la ragione e il sogno
sono cose
che non stanno insieme.
gli dicono insomma

che il cento non c'è.
Il bambino dice:
invece il cento c'è.

Loris Malaguzzi

E’ un tema che serve all’adulto per avvicinarsi al bambino che ha accanto ma anche- e soprattutto- al bambino che ha dentro.

In quanto genitori abbiamo a che fare quotidianamente con il gioco: a casa, al nido, all’aperto.

In quanto adulti spesso siamo costretti a tralasciarlo, quando in realtà ci farebbe molto meglio recuperarne lo spirito come risorsa utile in tante complesse situazioni quotidiane.

“Lo spirito ludico, che è fantasioso senza essere sregolato, curioso senza essere dispersivo, disinteressato senza essere improduttivo, conduce alla soluzione ingegnosa, alla ricerca della novità alla esplorazione regolata che qualifica la produzione culturale.” Huizinga

Ben coscienti che l’identità del Forum è quella legata all’infanzia e alla sua contemporaneità, il Coordinamento Pedagogico Terre dei Gonzaga invita quest’anno le famiglie a interrogarsi sul gioco attraverso alcune possibili linee di approfondimento che non si propongono in alcun modo come vincolanti (e limitanti) ma che vogliono essere una sorta di lieve provocazione toccando solo alcune delle tante sfaccettature che il gioco prevede.

Le famiglie si sentano per tanto libere di accostarsi a uno dei temi proposti o di crearne altri, qui di seguito non contemplati.

GIOCO NEL TEMPO

Il gioco è cambiato nel tempo? Quale ruolo aveva il gioco nel passato e quali relazioni con il mondo dell’infanzia, il mondo adulto e quello della scuola? Come si giocava in passato, come giochiamo adesso e come giocheremo in futuro? Quali valori del “gioco” sono rimasti, quali abbiamo perso e quali occorre tenerci stretti?...

TEMPO DEL GIOCO

Esiste un tempo del gioco? E un tempo del “non gioco”? Noi adulti troviamo il tempo per giocare con i nostri figli? Come i nostri figli utilizzano il tempo del gioco? Quale valore assume nella nostra quotidianità e nella nostra vita? Serve dedicare tempo al gioco? E’ un tempo utile? Riusciamo a viverlo al meglio? Cosa intendiamo per “viverlo al meglio”? …

GIOCHI E GIOCATTOLI

Quali giocattoli piacciono ai nostri figli? Quali giocattoli piacevano a noi? Quali sono i giocattoli che “restano” nel tempo? Quali caratteristiche del giocattolo hanno per noi adulti importanza e quali caratteristiche del giocattolo hanno importanza per i nostri figli? Sono necessari i giocattoli per giocare? Cosa, oggi, “non è” giocattolo?...

GIOCHI, MEDIA E TV

Quali contatti hanno i nostri figli con i nuovi linguaggi mediatici? Che ruolo essi assumono nel loro mondo ludico? Quale ruolo ha il genitore e quale dovrebbe avere? Esistono media buoni e media cattivi? Cosa sappiamo dei nuovi programmi tv per piccolissimi, dei videogiochi, dei dvd interattivi,…? Come li utilizziamo? Quale immagine noi adulti diamo nell’utilizzo ludico di questi media? Come si accostano al gioco “tradizionale” (giocattoli, giochi all’aperto, giochi di gruppo…)? …

GIOCO IN FAMIGLIA

“Bettelheim dice che non solo ai coetanei ma è anche, e soprattutto, all’adulto che il bambino si rivolge, quando questi è disponibile, per condividere le proprie creazioni simboliche, per godere con lui il piacere della finzione, per farlo partecipe di quanto gli interessa e lo coinvolge.”

Che ruolo ha il gioco in famiglia? Quale posto assume, concretamente, nella nostra quotidianità familiare? Quando e come si gioca con i bambini? Quando e come i bambini giocano tra loro? Quando e come gli adulti giocano tra loro? Qual’è il confine tra gioco e regola in famiglia? Quanto il gioco sostiene la regola e viceversa? Quale legame c’è tra nonni, zii… e gioco? Il gioco è un arricchimento per l’identità e la salute della famiglia (a livello sociale, culturale)?...

GIOCARE FUORI

Quali esperienze abbiamo oggi di giochi all’aperto? Quali scelte gli adulti fanno rispetto a questo tema e quali richieste fanno i bambini? Quale conoscenza/informazione hanno le famiglie rispetto alle opportunità di gioco all’aperto? Esistono tali opportunità? Che libertà hanno i bambini all’aperto – anche in luoghi “protetti”? I bambini che esempi hanno davanti? Chi è che gioca, oggi, all’aperto? Il gioco all’aperto viene valorizzato socialmente, culturalmente? Quali esigenze hanno, in questo senso, le famiglie di oggi? Quali proposte si potrebbero fare?...

CULTURE IN GIOCO

Che ruolo ha il gioco nel processo di intercultura? Lo favorisce? Lo ostacola? Quale idea abbiamo, come genitori, del gioco come socializzazione interculturale? Lasciamo giocare i nostri figli con bambini di altre culture? Quali occasioni hanno i nostri figli di giocare con bambini di altre culture? Noi adulti come ci poniamo in questi contesti? Quale importanza riveste la valorizzazione interculturale delle occasioni di gioco per un comune arricchimento culturale? Quali ostacoli (sociali, culturali, valoriali, personali…) ci sono rispetto a questo? Quali proposte di miglioramento potrebbero esserci in questo senso?

GIOCHI DI GENERE

Maschi e femmine giocano in modo diverso? Quali sono i giochi da maschio e quelli da femmine? Quale ruolo ha la società nell’etichettatura di eventuali differenze? E la famiglia? E le agenzie educative (nido, scuola…)? Quale ruolo hanno i media? Come ci poniamo, in quanto adulti e genitori, nei confronti del rispetto o meno di queste “supposte regole di genere”? Esistono ancora oggi “cose da maschi” e “cose da femmine”? I bambini cosa ci dicono o cosa ci mostrano rispetto a questo? Quanto “essere maschi” o “essere femmine” è genetico e quanto è culturale?

BENESSERE IN GIOCO

“Per Bateson imparare a giocare significa apprendere che del mondo possono darsi diverse versioni, che l’esperienza può essere diversamente interpretata, che esiste la possibilità di pensare mondi possibile.

Il gioco rappresenta una via di uscita rispetto alle pressioni del mondo esterno (richieste degli adulti, situazioni frustranti e minacciose) e del mondo interno (ambivalenza dei sentimenti, desideri contrastanti), una modalità attraverso cui, come afferma la Klein, l’angoscia viene trasformata in piacere.

Tale capacità trasformativa costituisce l’aspetto dinamico del gioco. La riproduzione in forma ludica dell’esperienza non è né una riproduzione né una distorsione della realtà, ma un tentativo di soluzione”.

Questo vale per il bambino … ma non solo.

“Winnicott parla del gioco come una area dell’esperienza umana e, per tanto, prerogativa non solo del bambino ma anche dell’adulto.”

Giocare fa stare bene? Quanto possiamo imparare dai bambini e dal “piacere dell’incanto” che sanno costruire col gioco? Noi adulti sappiamo ancora giocare? Giocare è un lusso al mondo d’oggi?

Buon lavoro.

Dott.ssa Ilaria Zannoni

Coordinamento Pedagogico Terre dei Gonzaga