venerdì 3 gennaio 2014

Un po' di noi... 
I nidi raccontano idee e percorsi progettuali

Nido d'infanzia Il Germoglio di S. Benedetto Po  

L'esperienza del Forum Etica Infanzia
Nel nostro nido ormai da diversi anni si costituisce il gruppo forum, composto da alcuni genitori e da un’educatrice con lo scopo di approfondire una tematica riguardante l’infanzia e l’educazione dei figli.
Il forum etica infanzia è nato dal coordinamento pedagogico “Terre dei gonzaga” con lo scopo di dare ai genitori l’opportunità di dedicarsi del tempo e diventare loro stessi esperti di un determinato argomento, confrontandosi sulle proprie esperienze e scambiandosi consigli sull’educazione dei figli.
Quest’anno l’input iniziale è stato dato dalla serata tematica “Crescere da maschi, crescere da femmine: tra differenze, stereotipi, opportunità” tenuta presso il nido dalla dott.ssa Giulia Aldrovandi, psicologa.
Dopo questa serata, alcune mamme si sono incontrate per approfondire la tematica, esprimendo opinioni personali, ricercando articoli e materiali vari sull’argomento, tra cui immagini, canzoni...
Sono stati coinvolti anche alcuni papà, attraverso la compilazione di un questionario “provocatorio” in cui si chiedeva loro di indicare in base alle loro idee e al loro vissuto, giochi, colori e comportamenti tipicamente solo femminili e solo maschili ed eventualmente anche quelli che consideravano neutri.
Dalle risposte raccolte è emerso che anche chi sembra più aperto rispetto a certi argomenti, ha risposto nel modo più scontato… il rosa per le femmine, le macchinine per i maschi….
Tutte le riflessioni fatte, sono state sintetizzate in una relazione che è stata arricchita da una presentazione in powerpoint e restituita agli altri genitori nella giornata della documentazione  a fine anno, raccogliendo l’approvazione dei presenti e provocando un interessante dibattito tra mamme e papà.


Storiella
(tratta da “6cuorieunacasetta” e usato come introduzione alla relazione”)

Automobiline erranti  finiscono sotto i piedi quando la notte, al buio, cerco di raggiungere il bagno.
Omini lego nascosti sotto il pianoforte ostruiscono l'aspirapolvere quando mi arrischio ad usarlo.
Dinosauri in miniatura e serpenti di plastica occhieggiano da ogni dove quando all'alba mi godo il mio solitario caffè.
Svariati batman, uomini ragno e superuomini invadono la mia borsa.
Passo al contrattacco.
Regalo loro mini cucine e pentoline. Le usano per preparare puzzolenti pozioni e nauseabondi intrugli.
Provo con paffute bambole munite di biberon. Legate come salami, diventano ostaggio di temibili capi indiani. Una volta liberate dopo innumerevoli e terribili battaglie, finiscono relegate in un angolo del giardino e lì, vengono dimenticate.
Ma io mi impegno a fondo, e qualche risultato lo ottengo.
Elia apparecchia la tavola (a suo modo, un po' naïf, ma conta l'intenzione).
Orlando carica la lavastoviglie.
Leonardo porta la raccolta differenziata ai cassonetti.
Giacomo mi aiuta a stendere il bucato.
Al centro commerciale provo gli smalti. Quello nero con i brillantini, quello viola, quello verde...
- Mamma, anche io!
- Anche tu cosa, Elia?
- Quello blu!
Così gli dipingo l'unghia del pollice di blu.
Ma è troppo poco.
- Tutti i diti, mamma!
Ma sì, tutte le dita è più bello!
Stamattina. Un attimo prima di uscire passo in rassegna i figli. Raddrizzo un colletto, abbottono un bottone, aggiusto i capelli... Leonardo si è raccolto il ciuffo con una mia grossa molletta fucsia.
- Leonardo, no, non puoi andare a scuola conciato così!
- Non sto bene?
- Ecco... è meglio che tu la tolga.
- Ma perché? La metti sempre anche tu!
- Perché... perché...
Il tempo stringe.

- Perché... perché quella molletta è da femmina e tu sei un maschio!


Relazione 

Che genere di cultura genera la cultura di genere?


Le figure di identificazione che offriamo a bambini e bambine fin dalla più tenera età sono uno strumento fondamentale per la costruzione della loro personalità e creano in loro un ventaglio di possibilità in cui crescere e svilupparsi. Succede però che anche i genitori più evoluti, accaniti sostenitori della parità dei sessi, lanciano senza accorgersene, messaggi più “tradizionali”.
Nella scelta dei giocattoli, dei libri, dei film e dei cartoni animati si tende a spingere i bambini ad assumere un ruolo “maschile” o “femminile” nel senso più tradizionale del termine. Le possibilità offerte alle bambine sono molto limitate, rispetto a quelle offerte ai bambini.
Pensate ai vostri bambini e ai loro costumi e giochi preferiti, pensate cosa stanno giocando a fare, quale ruolo interpretano, e poi pensate alla presenza di uomini e donne in determinate professioni o posizioni di maggiore o minore rilievo all’interno della società: il collegamento è lampante.
Questo è il mondo delle nuove bambine…
Ø      Le eroine dei fumetti le invitano a essere belle.
Ø      Nei libri, le mamme continuano ad accudire la casa per padri e fratelli.
Ø      La pubblicità le dipinge come piccole cuoche.
Ø      La moda le vuole in minigonna e tacchi.
Ø      Le loro bambole sono sexy e rispecchiano (o inducono) i loro sogni: diventare ballerine, estetiste, infermiere, madri.
Ma anche i maschi non hanno vita facile…
-  Si tende a non incoraggiare in loro la sensibilità, la delicatezza, la tenerezza, mentre 
    si sostengono la forza, la grinta, l’intraprendenza.
      -  Ai genitori non preoccupa tanto che le figlie femmine facciano anche “cose da    
          maschi”, ma che un figlio scelga spontaneamente di dedicarsi a giochi e attività
          “femminili” viene considerato allarmante e si evita di incentivare queste
           occupazioni.
“Rivoluzione educativa”:
     Avere consapevolezza dei condizionamenti culturali
    Accogliere i singoli individui e le loro peculiarità sostenendoli nella capacità di ascolto di sé e degli altri
     Sostenere il desiderio di partecipare ad attività tipiche del proprio sesso ma anche del sesso opposto
     Mettere in discussione le generalizzazioni “tipico femminile/maschile”
     Offrire possibilità di sviluppo e comportamento indipendenti dagli stereotipi di genere
È innegabile che le bambine preferiscano giocare con le bambole e i maschi con le macchinine.
Ci sono però bambine più combattive di tanti maschi e maschi più sensibili e delicati di tante bambine.
Si tratta per loro di un modo per dar voce a tutte le emozioni presenti in ognuno di noi, sia quelle positive sia quelle negative, come la dolcezza, l’aggressività o l’impulsività, indipendentemente dal nostro sesso.


I bambini e le bambine di oggi saranno gli uomini e le donne di domani, nella carriera, nella vita familiare, nella sfera affettiva: non dimentichiamolo quando educhiamo i nostri figli!




Le educatrici del nido Il Germoglio



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