I nidi raccontano idee e percorsi progettuali
Nido d'infanzia Il Germoglio di S. Benedetto Po
L'esperienza del Forum Etica Infanzia
Nel nostro nido ormai da diversi anni si costituisce il gruppo forum, composto da alcuni genitori e da un’educatrice con lo scopo di approfondire una tematica riguardante l’infanzia e l’educazione dei figli.
Il forum etica infanzia è nato dal coordinamento pedagogico
“Terre dei gonzaga” con lo scopo di dare ai genitori l’opportunità di dedicarsi
del tempo e diventare loro stessi esperti di un determinato argomento,
confrontandosi sulle proprie esperienze e scambiandosi consigli sull’educazione
dei figli.
Quest’anno l’input iniziale è stato dato dalla serata
tematica “Crescere da maschi, crescere da femmine: tra differenze, stereotipi,
opportunità” tenuta presso il nido dalla dott.ssa Giulia Aldrovandi, psicologa.
Dopo questa serata, alcune mamme si sono incontrate per
approfondire la tematica, esprimendo opinioni personali, ricercando articoli e
materiali vari sull’argomento, tra cui immagini, canzoni...
Sono stati coinvolti anche alcuni papà, attraverso la
compilazione di un questionario “provocatorio” in cui si chiedeva loro di
indicare in base alle loro idee e al loro vissuto, giochi, colori e
comportamenti tipicamente solo femminili e solo maschili ed eventualmente anche
quelli che consideravano neutri.
Dalle risposte raccolte è emerso che anche chi sembra più
aperto rispetto a certi argomenti, ha risposto nel modo più scontato… il rosa
per le femmine, le macchinine per i maschi….
Tutte le riflessioni fatte, sono state sintetizzate in una
relazione che è stata arricchita da una presentazione in powerpoint e
restituita agli altri genitori nella giornata della documentazione a fine anno, raccogliendo l’approvazione dei
presenti e provocando un interessante dibattito tra mamme e papà.
Storiella
(tratta da “6cuorieunacasetta” e usato come introduzione alla relazione”)
Automobiline
erranti finiscono sotto i piedi quando
la notte, al buio, cerco di raggiungere il bagno.
Omini lego
nascosti sotto il pianoforte ostruiscono l'aspirapolvere quando mi arrischio ad
usarlo.
Dinosauri
in miniatura e serpenti di plastica occhieggiano da ogni dove quando all'alba
mi godo il mio solitario caffè.
Svariati
batman, uomini ragno e superuomini invadono la mia borsa.
Passo al
contrattacco.
Regalo loro
mini cucine e pentoline. Le usano per preparare puzzolenti pozioni e
nauseabondi intrugli.
Provo con
paffute bambole munite di biberon. Legate come salami, diventano ostaggio di
temibili capi indiani. Una volta liberate dopo innumerevoli e terribili
battaglie, finiscono relegate in un angolo del giardino e lì, vengono
dimenticate.
Ma io mi
impegno a fondo, e qualche risultato lo ottengo.
Elia
apparecchia la tavola (a suo modo, un po' naïf, ma conta l'intenzione).
Orlando
carica la lavastoviglie.
Leonardo
porta la raccolta differenziata ai cassonetti.
Giacomo mi
aiuta a stendere il bucato.
Al centro
commerciale provo gli smalti. Quello nero con i brillantini, quello viola,
quello verde...
- Mamma,
anche io!
- Anche tu
cosa, Elia?
- Quello
blu!
Così gli
dipingo l'unghia del pollice di blu.
Ma è troppo
poco.
- Tutti i
diti, mamma!
Ma sì,
tutte le dita è più bello!
Stamattina.
Un attimo prima di uscire passo in rassegna i figli. Raddrizzo un colletto,
abbottono un bottone, aggiusto i capelli... Leonardo si è raccolto il ciuffo
con una mia grossa molletta fucsia.
- Leonardo,
no, non puoi andare a scuola conciato così!
- Non sto
bene?
- Ecco... è
meglio che tu la tolga.
- Ma
perché? La metti sempre anche tu!
- Perché...
perché...
Il tempo
stringe.
- Perché...
perché quella molletta è da femmina e tu sei un maschio!
Relazione
Che genere di cultura genera la
cultura di genere?
Le
figure di identificazione che offriamo a bambini e bambine fin dalla più
tenera età sono uno strumento fondamentale per la costruzione della loro
personalità e creano in loro un ventaglio di possibilità in cui crescere e
svilupparsi. Succede però che anche i genitori più evoluti, accaniti
sostenitori della parità dei sessi, lanciano senza accorgersene, messaggi più
“tradizionali”.
Nella
scelta dei giocattoli, dei libri, dei film e dei cartoni animati si tende a
spingere i bambini ad assumere un ruolo “maschile” o “femminile” nel senso più
tradizionale del termine. Le possibilità offerte alle bambine sono molto
limitate, rispetto a quelle offerte ai bambini.
Pensate
ai vostri bambini e ai loro costumi e giochi preferiti, pensate cosa stanno
giocando a fare, quale ruolo interpretano, e poi pensate alla presenza di
uomini e donne in determinate professioni o posizioni di maggiore o minore
rilievo all’interno della società: il collegamento è lampante.
Questo
è il mondo delle nuove bambine…
Ø
Le eroine dei
fumetti le invitano a essere belle.
Ø
Nei libri, le
mamme continuano ad accudire la casa per padri e fratelli.
Ø
La pubblicità le
dipinge come piccole cuoche.
Ø
La moda le vuole
in minigonna e tacchi.
Ø
Le loro bambole
sono sexy e rispecchiano (o inducono) i loro sogni: diventare ballerine,
estetiste, infermiere, madri.
Ma
anche i maschi non hanno vita facile…
- Si tende a
non incoraggiare in loro la sensibilità, la delicatezza, la tenerezza,
mentre
si
sostengono la forza, la grinta, l’intraprendenza.
-
Ai genitori non preoccupa tanto che le figlie femmine facciano anche
“cose da
maschi”, ma che un figlio scelga
spontaneamente di dedicarsi a giochi e attività
“femminili” viene considerato
allarmante e si evita di incentivare queste
occupazioni.
“Rivoluzione educativa”:
• Avere
consapevolezza dei condizionamenti culturali
• Accogliere i
singoli individui e le loro peculiarità sostenendoli nella capacità di ascolto
di sé e degli altri
• Sostenere il
desiderio di partecipare ad attività tipiche del proprio sesso ma anche del
sesso opposto
• Mettere in
discussione le generalizzazioni “tipico femminile/maschile”
• Offrire
possibilità di sviluppo e comportamento indipendenti dagli stereotipi di genere
È
innegabile che le bambine preferiscano giocare con le bambole e i maschi con le
macchinine.
Ci
sono però bambine più combattive di tanti maschi e maschi più sensibili e
delicati di tante bambine.
Si
tratta per loro di un modo per dar voce a tutte le emozioni presenti in ognuno
di noi, sia quelle positive sia quelle negative, come la dolcezza,
l’aggressività o l’impulsività, indipendentemente dal nostro sesso.
I bambini e le bambine
di oggi saranno gli uomini e le donne di domani, nella carriera, nella vita
familiare, nella sfera affettiva: non dimentichiamolo quando educhiamo i nostri
figli!
Le educatrici del nido Il Germoglio
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